Fabrizio Capsoni - Storia personale
Fabrizio Capsoni è un uomo nato per caso in questo secolo, non si sa perchè a Milano, ove vive e lavora anche come imprenditore, ma “nasce” come fotografo negli anni 80.
Benchè influenzato dal forte carattere manageriale del padre, presto risente della discendenza artistica del nonno Aurelio Capsoni, pittore e scultore, grazie anche al profondo senso estetico trasmesso dalla madre: la nativa indole creativa e artistica completa quindi una personalità ricca di intraprendenza nel perenne conflitto tra il "meglio" (educaz paterna), il "bello" (educaz materna) e il "giusto" (indole).
Inizia fotografando architetture di qualità, ville antiche e castelli grazie alla collaborazione con REALTY, una bellissima rivista specializzata in edizione fino al 1993.
I lunghi periodi passati in Umbria, i cui contrasti con Milano lo portano a una visione più completa dei fondamentali dell'esistenza, lo stimolano verso la fotografia di natura e paesaggio, oltre che di architettura e borghi.
Nella ricerca del “bello” non potevano mancare le figure femminili: lavora con molte modelle che porterà in paesaggi incontaminati per integrarle nelle sue immagini.
La foto artistica in studio o in esterni, elaborata o no, è la naturale conseguenza di questo percorso.
“FEMALES” è la sua prima Mostra itinerante dal 2005 e diffusa con nome d’arte: “Il mio obiettivo è di rappresentare con eleganza la sensualità del corpo femminile; non cercate di spiegare a parole queste immagini, gustatele e amatele in un volo di sensazioni”. Talvolta si dedica alle foto di Beauty e di Fashion, elemento trainante nella creatività di questi ultimi decenni, anche se in contrasto con la sua filosofia di immagini attraverso le quali deve comunque esprimere la propria visione d’artista.
La grave e lunga malattia che colpisce ancora giovane il padre, accresce la sua sensibilità per i problemi del mondo e non trascura quindi il sociale, cercando di usare la fotografia come mezzo di sensibilizzazione.
"AL SEMAFORO" è un'esposizione-evento che vuole rappresentare il disagio del mondo civile di fronte alla sempre più crescente emarginazione nei ricchi centri urbani.
In continua evoluzione, programma e realizza sempre nuovi progetti tra cui spicca la serie "STORMI", un lavoro nato nel 2005 ed evoluto ben dieci anni più tardi.